giovedì 31 gennaio 2013

31 Gennaio 2012, 31 Gennaio 2013: un anno dopo

Era il 31 gennaio 2012, quando il rombo di alcune motoseghe rompeva il silenzio di fronte a Palazzo Lascaris. Voci, tamburi e fischietti chiedevano a gran voce la riassunzione per gli operai stagionali e garanzia occupazionale in genere per il settore. E' passato un anno, una stagione, e dunque?
Di tante parole e soluzioni intraprese cosa ne è rimasto? Qualcuno si ricorda ancora di centinaia di famiglie e del dissesto idrogeologico?
Oggi rivediamo qualche video, come per un giorno della memoria...per non dimenticare... 



Infine, un ricordo particolare va a chi, tra i Consiglieri non aveva gradito alcuni cori, alla luce dei recenti fatti di spese folli e peculato, che han portato la Guardia di Finanza a compiere i loro approfondimenti tra settembre e dicembre 2012. I cori però erano di Gennaio

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venerdì 18 gennaio 2013

SEMINARIO SULLA GESTIONE DEI DISSESTI


TORINO - Lunedì 21 gennaio 2013, dalle ore 13:30 alle 17:30, presso la Sala d’onore del Circolo dei Lettori (Via Bogino 9) si terrà il seminario
"Dissesto idrogeologico, manutenzione del territorio e riqualificazione fluviale: come superare ambiguità e luoghi comuni e attuare le misure prioritarie per l’Italia?",
promosso dal progetto Life + Restore in collaborazione con il CIRF - Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (www.cirf.org).
Partecipazione gratuita, ma posti limitati: si prega di inviare una richiesta di iscrizione a info@cirf.org.

lunedì 14 gennaio 2013

Il costo del dissesto idrogeologico

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AMBIENTE – Oltre 61 miliardi. Ecco il bilancio dei danni causati dal dissesto idrogeologico dal 1944 al 2012. Quasi un miliardo all’anno se ne va per far fronte alle conseguenze di frane e alluvioni. A delineare il quadro della situazione è il rapporto Ance-Cresme sullo Stato del territorio 2012. Nel nostro Paese le zone a elevata esposizione al rischio idrogeologico rappresentano il 10% del territorio, riguardano l’82% dei Comuni e coinvolgono potenzialmente 5,8 milioni di abitanti. Tra le Regioni più a rischio ci sono l’Emilia Romagna con 4.316 kmq a rischio, pari al 19,5% del territorio regionale. A seguire troviamo la Campania (19,1%), il Molise (18,8%) e la Valle d’Aosta (17,1%). A livello provinciale, la classifica è guidata dalla provincia di Napoli con 576 mila persone che vivono in aree ad alto rischio, seguita da Torino e Roma, rispettivamente con 326mila e 216mila persone.
Secondo le recenti stime del ministero dell’Ambiente servirebbero 1,2 miliardi all’anno per almeno 20 anni per attuare gli interventi previsti dai piani regionali per l’assetto idrogeologico, come la manutenzione dei corsi d’acqua o il recupero dei terreni abbandonati.
Guardando al recente passato, dal 1991 al 2011, sono stati finanziati interventi per 10 miliardi di euro, meno di 500 milioni all’anno. La strada verso la prevenzione è ancora lunga.

fonte:http://oggiscienza.wordpress.com/2013/01/11/il-costo-del-dissesto-idrogeologico/

sabato 5 gennaio 2013

(triste) ATTUALITA' - Regione in crisi vende anche gli ospedali

Un saluto e un ringraziamento al Collega Vittorio (e le scuse per il ritardo della pubblicazione)

Piemonte, la Regione in crisi vende anche gli ospedali. Con conflitto d’interesse

Per fronteggiare il rischio default dovuto a un debito di 1,6 miliardi di euro, il presidente Cota "cartolarizza" gli edifici pubblici, compresi quelli destinati alla sanità. Il progetto affidato a Ferruccio Luppi, uomo Fiat. E membro del Cda di un grande fondo immobiliare