lunedì 3 febbraio 2014

DISSESTO IDROGEOLOGICO - I conti spaventano



Viviamo in un Paese ad alto rischio di dissesto idrogeologico.
La "grande opera che serve all'Italia" secondo Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi è un piano nazionale di prevenzione per il dissesto idrogeologico.
La tragedia della Sardegna, l'alluvione di Modena, il treno deragliato per una frana ad Andora, in Liguria, e gli ultimi eventi di Roma...
Dal 1963 al 2012 [1], i morti per disastri idrogeologici sono stati 3.994
3.302 sono le vittime per frane, 692 per inondazioni. Se si aggiungono anche feriti e dispersi, si arriva a quasi 7.000. 
Quasi il 10% del territorio italiano è a rischio: il 5,7% (pari a 17.255 km²) è a rischio frana, il 4,1% (12.263 km²) a rischio inondazione. In questa fetta di territorio, secondo fonte Cresme, abitano quasi 6 milioni di persone, pari al 9,6% della popolazione totale.
Ma il dato che più di tutti colpisce è che quest'area ad alto rischio riguarda l'89% dei nostri Comuni. Ciò significa che nessuno è immune, né al riparo. Ma non è finita. In questa zona critica ci sono 6.250 scuole e 550 ospedali. Quindi si evince una considerazione amara: potenzialmente, frane ed inondazioni potrebbero colpire ovunque e mietere altre vittime in ogni momento.
E la politica che fa? Dorme. O meglio. Fa finta di dormire per non essere costretta a guardare. Premesso che servirebbero politiche serie per frenare il fenomeno dell'abusivismo edilizio ed il cemento selvaggio (una delle cause principali del dissesto idrogeologico), secondo i principali istituti di ricerca ambientali italiani servirebbero circa 40 miliardi di euro per mettere in sicurezza il nostro territorio. Ma qual è la cifra che il nostro governo ha messo al centro con l'ultima legge di Stabilità? 180 milioni di euro per i prossimi 3 anni. Una cifra paurosamente bassa. Quando si opterà per un cambio di rotta? Investire sulla sicurezza idrogeologica dovrebbe essere una priorità, non solo per scongiurare morti inutili ma anche per risparmiare soldi, e tanti. Dagli anni Sessanta ad oggi, i dissesti hanno provocato 61,5 miliardi di euro di danni, più di quanto servirebbe per evitarli. Capiamo che 40 miliardi siano un'enormità... Ma quando si deciderà di investire cifre proporzionali alla minaccia?

 [1]  fonte Irpi-Cnr


http://it.ibtimes.com/articles/62083/20140201/dissestro-idrogeologico-maltempo-frana-alluvione-inondazione-sardegna-modena-governo-disastro-natura.htm

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/01/27/news/dissesto_idrogeologico-77070365/ 

3 commenti:

  1. Il land grabbing,questo sconosciuto.
    Articolo del tutto condivisbile e dettato dal buonsenso.
    Purtroppo tralascia un particolare,per niente affatto trascurabile,rappresentato dalla perdita irrimediabile di un terreno classificato come A1,il migliore per uso agricolo,posto in una zona,qual'è la nostra nazione,climaticamente avvantaggiata oltretutto.
    L'abusivismo,per quanto a mio parere tollerato,non è responsabile del dissesto idrogeologico quanto la scellerata scelta intrapresa dai nostri governanti.
    Se confido che in un futuro non molto lontano,grazie alle innovazioni tecnologiche,ci libereremo della dipendenza energetica (con un po' di buona volontà si potrebbero accorciare le tempistiche) sono altrettanto sicuro che la dipendenza alimentare rappresenterà il principale problema.Le conseguenze sono facilmente immaginabili.

    FF

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  2. ps nei tre minuti dedicati alla scrittura del commento,sono stati cementificati altri 1440 mq

    FF

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  3. Aggiornamenti?

    FF (Fuck Fracking)

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