Le segreterie unitarie FLAI CGIL - FAI CISL - UILA UIL Piemonte, dopo l'incontro tenutosi il 23
maggio con Alberto Valmaggia (Assessore all'Ambiente, Urbanistica, Programmazione Territoriale
e Paesaggistica, Sviluppo della Montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile), dichiarano la loro
completa insoddisfazione.
Da tempo la vertenza sugli operai e gli impiegati Forestali non porta nessun risultato, anzi mostra
degli arretramenti preoccupanti. L'unica nota positiva è stata l'impegno a garantire – finalmente - ai
tempi determinati le 164 giornate lavorative previste dal Contratto Integrativo Regionale che da 2
anni, inspiegabilmente, nonostante le risorse a disposizione lo avrebbero permesso, non si è
permesso di effettuarle.
Quando si parla del settore della Forestazione (pochi lo sanno) si parla di quei lavoratori che fanno
manutenzione nel territorio, intervenendo nella tutela del patrimonio boschivo, della montagna,
della sentieristica, nella pulizia dei rii e degli alvei, garantendoci la sicurezza e la prevenzione,
affinché al primo scroscio d'acqua non frani tutto.
Almeno così dovrebbe essere, invece si segnalano degli arretramenti preoccupanti in una Regione
come la nostra, dove il rischio di frane, smottamenti e esondazioni è purtroppo una triste realtà.
Invece di rafforzare la presenza e le competenze di questi lavoratori, se ne registra un calo
preoccupante, con annessa una politica al risparmio e all'inefficienza che non ha giustificazioni.
La Regione Piemonte con le sue scelte dimostra che preferisce investire nell'emergenza che nella
prevenzione.
Oggi in tutta la nostra Regione lavorano 198 tempi determinati (stagionali) e 273 tempi
indeterminati (fissi), erano rispettivamente 215 stagionali e 305 fissi, quindi in tutta la Regione
Piemonte oggi ci sono 471 operai contro i 520 che c'erano prima dell'era Valmaggia.
Cosa si può fare con un numero così limitato di lavoratori, che per una parte dell'anno si riducono
di una grossa fetta, in una Regione che si chiama PieMonte non a caso, con un patrimonio (tale
deve essere considerato) montano e boschivo come il nostro?
Non parliamo dei grandi numeri di alcune Regioni del sud Italia, parliamo di una effettiva scelta di
campo della Regione Piemonte, che punti alla prevenzione e che metta in condizione gli operai
forestali di operare anche nell'emergenza, dotandoli di mezzi che ora giacciono in qualche
magazzino a impolverarsi, evitando - come capita a volte – di utilizzare strumenti propri per
svolgere il lavoro.
Gli operai e impiegati forestali non vanno considerati un costo ma una risorsa.
Le segreterie FLAI FAI UILA, unitariamente, auspicano che vi sia una immediata risposta alla
richiesta di incontro fatta al Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, al quale si
chiede lo sblocco del turnover, con il conseguente ripristino dei numeri minimi che si avevano 2
anni fa.
Inoltre i sindacati del settore richiedono un tavolo plenario di trattativa per il rinnovo del contratto
integrativo regionale, scaduto nel 2011, senza contare che anche il mancato rinnovo del CCNL
Nazionale, scaduto nel 2012, priva questi lavoratori di una giusta retribuzione.
Questa situazione non può più essere ulteriormente tollerata, in mancanza di risposte adeguate
FLAI FAI UILA si vedranno costrette a una mobilitazione del settore.
Torino, 25 maggio 2016
FLAI CGIL FAI CISL UILA UIL
PIEMONTE
Troppi incarichi per un solo assessore e troppi sindacalisti per un solo incarico.
RispondiEliminama allora c'è ancora qualcuno!
RispondiEliminaCIAO fulvio125
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