L’estate è la stagione più propizia per le campagne di
Legambiente e le Alpi non possono mancare negli itinerari di sensibilizzazione delle tematiche ambientali.
Dal 2002, ogni estate, la
Carovana delle Alpi
attraversa l’arco alpino per effettuare un check up sullo stato di
salute dell’ambiente assegnando le bandiere nere e quelle verdi. A
comandare la classifica dei nemici della montagna è, un po’ a sorpresa,
il Friuli Venezia Giulia con tre bandiere nere fra cui quella affibbiata agli organizzatori locali del Giro d’Italia,
rei di avere abbattuto centinaia di alberi sull’Altopiano del Montasio.
La speculazione edilizia e la cementificazione in alta quota sono i
peccati capitali più frequenti sulle montagne italiane.
E la bandiera nera va anche alla Regione Piemonte, per
il secondo anno consecutivo, per l’assenza di politiche volte alla
tutela, alla regolamentazione e alla valorizzazione della montagna.
Infine in Valle D’Aosta, la
bandiera nera va all’Assessorato alle Attività Produttive della Regione
e all’Assessorato opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia
residenziale pubblica
per
l’opera di incentivazione
delle
centrali idroelettriche, anche contro la volontà dei proprietari di
terreni, dei residenti e dei turisti e delle stesse amministrazioni
comunali.
Ma oltre al “bastone”, l’iniziativa di Legambiente prevede anche la “carota” delle bandiere verdi che vede premiate sette progetti: Friuli Venezia Giulia (all’azienda agricola Tiere Viere-AgriKulturAlpina e a Legnolandia), Veneto (all’incontro fra Slavc e Giulietta, un lupo dinarico-balcanico e una lupa italiana), Trentino (per il lavoro fatto per avviare il Parco naturale locale del Monte Baldo), la Lombardia (al comitato per la tutela e la valorizzazione del territorio agricolo del piano di Bianzone),
il Piemonte (al comune di Vignolo per le sue azioni a tutela del territorio) e alla Valle d’Aosta (all’associazione Vallevirtuosa e comunità valdostana).
fonte:http://www.ecoblog.it/post/104727/montagne-i-promossi-e-i-bocciati-della-carovana-delle-alpi