L'assessore alla Difesa del suolo F. Balocco (a sinistra..) |
A darne l’annuncio è l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Francesco Balocco, secondo il
quale «è necessario anche un cambio di mentalità e di approccio complessivo. La realizzazione di argini non sempre si è rivelata la soluzione migliore perché, se risolve il problema in un determinato punto, magari lo sposta un po’ più a valle. Occorre intervenire con nuove modalità di pulizia e assetto degli alvei dei fiumi e, in casi estremi, valutare l’opportunità di riallocare strutture abitative a rischio».
A questo proposito Regione, Protezione civile, Autorità di bacino. Aipo, Comuni e volontari di Protezione civile contribuiranno all’elaborazio ne dei progetti riguardanti il Piemonte che saranno inse-
riti nella programmazione settennale prevista dal Governo, partendo da quelli, numerosi, già esistenti ma che non sono stati finanziati per mancanza di fondi.
Riguardo a tale piano, che prevede di stanziare cinque miliardi dai fondi strutturali Ue e due dal cofinanziamento delle Regioni, Balocco, intervenendo l’11 novembre a Romaall’incontro “Fuori dal fango! Gli Stati generali contro il dissesto idrogeologico”, ha sostenuto che «occorre coordinare gli interventi e fare in modo che nei confronti di Bruxelles ci sia un unico interlocutore che funga da catalizzatore dei vari progetti e presenti un piano organico e coerente. E’ fondamentale indicare un modello che preveda nuove normative, procedure più snelle e strumenti per eliminare ritardi, inerzie e incuria e dare concretezza all’opera pubblica prioritaria: la prevenzione e la riduzione del rischio idrogeologico, anche attraverso l’attribuzione di poteri più ampi presidenti-commissari regionali».
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