RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Carissimi colleghi forestali, mi hanno informata della bagarre suscitata dalla pubblicazione su questo blog della lettera all'assessore Valmaggia.
Ero presente quando è stata lanciata l'idea di creare questo sito per scambiare le scarse notizie relative al lavoro, ai contratti, e mi era sembrata una buona idea, ma sono vecchia abbastanza per non considerare un sito come il luogo privilegiato della comunicazione e della formazione del giudizio, conseguentemente, se mi è parsa buona cosa la pubblicazione della lettera, non ho verificato che fosse stata inserita come iniziativa della CGIL.
Dopo l'ultimo incontro dell'Osservatorio conclusosi in niente, noi del Vivaio di Albano, abbiamo cercato in tutti i modi di convocare un'assemblea unica di tutti i lavoratori della VC/BI per trovare le modalità per uscire dalla situazione di stallo in cui ci troviamo, non solo rispetto al rinnovo dei contratti, ma soprattutto rispetto alla riforma della pubblica amministrazione, che ci riporta a cinque provincie
(5 dirigenti) e un coordinatore con funzioni di datore di lavoro, più un "assistente spirituale" per i vivai, e a non sapere nemmeno con che modalità i TD verranno riassunti. Chi come me ha avuto l'avventura di aver bisogno di una firma del datore di lavoro, tra luglio e settembre, ha dovuto attendere tre mesi, perchè non si sapeva più chi firmava cosa.
Le nostre sollecitazioni ai segretari FAI e FLAI per convocare un'assemblea unica, non hanno portato a nulla, perchè nel frattempo era partito il rinnovo del CCNL degli alimentaristi, con la girandola di viaggi a Roma e assemblee locali, per cui non c'era mai il giorno giusto (la "cativa lavandera" insegna) e nel frattempo i TD rimanevano a casa.
Da qui l'iniziativa di scrivere almeno una lettera di protesta all'Assessore, e poichè nel frattempo era stata approvata la riforma degli enti locali, anche al presidente Chiamparino, e alle OOSS territoriali (intendo la Camera del lavoro ed equivalenti), perchè sono coinvolte più categorie di lavoratori. Certo, ho scritto io, con l'apporto e le correzioni dei colleghi il testo, e cosa penso lo sanno tutti, per averlo sentito in ogni incontro e assemblea, ma è firmata da tutti: iscritti e non iscritti, perchè l'iscrizione ad un sindacato non è segno di aver rinunciato alle proprie funzioni cerebrali, ma di voler costruire solidarietà.
Da qui il tentativo di voler informare tutti, anche tramite il blog, perchè, come è facile immaginare, non è semplice raggiungere persone che non si sa dove abitano, o delle quali non si hanno i numeri di telefono, raggiungerli singolarmente, intendo.
Vorrei rassicurare la signora Piccioni, della quale apprezzo di aver firmato il testo, e soprattutto apprezzo la chiarezza del testo pubblicato sul sito della regione riguardante il lavoro degli operai forestali. Tuttavia, l'informo che ho stampato la sua arringa per rileggergliela al prossimo incontro sulla sicurezza, alla prima sparata contro qualche malcapitato che per aver chiesto informazioni è accusato di non aver voglia di lavorare, o di essere un attaccabrighe. Naturalmente il riferimento non era lei, ma le lamentele che si sentono in ogni assemblea.
Vorrei rassicurare anche il "coretto delle sue squadre a corredo" o i problematici della CISL, che non è più tempo di fare fumo o di stracciarsi le vesti, ci sono fior di professionisti nel fare questo. Quando una situazione frana, travolge tutti, anche chi pensava di essere relativamente al sicuro.
Vorrei ricordare a tutti che <<non ci sono alternative>> era un motto di M. Tatcher, che lasciò a casa i minatori del Galles senza ammortizzatori sociali e liquidò lo stato sociale inglese, o ai più giovani, che con quella stessa motivazione ci hanno rifilato, per esempio, la legge Fornero.
Le alternative ci sono sempre, basta decidere che cosa si vuole salvare: rinunciare a qualcosa (es. premi, benefit) per tirare la coperta su tutti o il si salvi chi può?; scegliere lo schema organizzativo più garantista per tutti o rinforzare il proprio fortino perchè ci perdo nella carriera, o poi magari mi spostano o mi cambiano incarico?; difendere le aspettative dei lavoratori, o non fare mosse, perchè poi magari qualcuno si ricorda dei distacchi e dei permessi?
Svegliamoci: quando un sentiero è senza uscita, o interrotto, è superfluo disquisire su chi ha pensato di passare di lì, quello che serve è avere un orizzonte più ampio per riscoprire dove passa il sentiero giusto
Adelia Barbero
venerdì 22 gennaio 2016
giovedì 14 gennaio 2016
Dai Colleghi Valsesia 1/3, Mezzi, Colline BI/VC, Valle Cervo 1, Valle Elvo
Gli operai forestali dell’area Biella-Vercelli dopo un confronto
riguardante la lettera (da inviare o inviata) al Presidente ed all'
Assessore regionale, precisano che nessuno di loro è MAI stato
contattato né informato della raccolta firme di cui si parla nel blog .
Di conseguenza tale lettera non può essere definita genericamente come un'iniziativa dell’area Biella e Vercelli, ma come proveniente da singoli operatori che fanno considerazioni personali non condivise dai sottoscritti .
In particolare, riteniamo che le valutazioni sul lavoro svolto e sulla sua organizzazione, in questo periodo di incertezza, andrebbero fatte valorizzando gli aspetti positivi e non unicamente criticando.
Osservazioni parziali rischiano di essere totalmente controproducenti per noi e per il nostro futuro.
Prima di scrivere comunicati a nome e per conto della totalità degli operai sarebbe stato opportuno confrontarsi con tutti gli interessati; ancor più se l'iniziativa è intrapresa o sostenuta da un sindacato.
Non condividiamo neppure la parte riguardante l'operato del direttore dei lavori, con la quale sosteniamo l’impegno continuativo sul territorio, e tantomeno quella che indica come inutile il lavoro svolto.
A riprova di questo ci supporta l’apprezzamento delle amministrazioni comunali della Valsesia e di molti altri Comuni nei quali operano le nostre squadre.
Condividiamo però alcune delle considerazioni espresse e auspichiamo che future iniziative simili siano prima discusse, non limitandosi alle nostre province ma allargando l'analisi a tutti i colleghi , al fine di incrementare l'unione tra di noi rendendo più incisiva ogni azione.
Firrmato:
Squadre forestali: Valsesia 1- Valsesia 3 – Mezzi – Colline BI/VC -Valle Cervo 1 – Valle Elvo
Di conseguenza tale lettera non può essere definita genericamente come un'iniziativa dell’area Biella e Vercelli, ma come proveniente da singoli operatori che fanno considerazioni personali non condivise dai sottoscritti .
In particolare, riteniamo che le valutazioni sul lavoro svolto e sulla sua organizzazione, in questo periodo di incertezza, andrebbero fatte valorizzando gli aspetti positivi e non unicamente criticando.
Osservazioni parziali rischiano di essere totalmente controproducenti per noi e per il nostro futuro.
Prima di scrivere comunicati a nome e per conto della totalità degli operai sarebbe stato opportuno confrontarsi con tutti gli interessati; ancor più se l'iniziativa è intrapresa o sostenuta da un sindacato.
Non condividiamo neppure la parte riguardante l'operato del direttore dei lavori, con la quale sosteniamo l’impegno continuativo sul territorio, e tantomeno quella che indica come inutile il lavoro svolto.
A riprova di questo ci supporta l’apprezzamento delle amministrazioni comunali della Valsesia e di molti altri Comuni nei quali operano le nostre squadre.
Condividiamo però alcune delle considerazioni espresse e auspichiamo che future iniziative simili siano prima discusse, non limitandosi alle nostre province ma allargando l'analisi a tutti i colleghi , al fine di incrementare l'unione tra di noi rendendo più incisiva ogni azione.
Firrmato:
Squadre forestali: Valsesia 1- Valsesia 3 – Mezzi – Colline BI/VC -Valle Cervo 1 – Valle Elvo
sabato 2 gennaio 2016
Puntualizzazioni sulla lettera con raccolta firme
In seguito alla lettera pubblicata nel precedente post, lettera indirizzata a Presidente di Regione e Assessore con raccolta firme (sarà poi partita?) è corretto dare pari risalto, al diritto di replica, con un post, e non solo un commento.
Il dialogo e lo scambio di vedute è costruttivo, dunque non lasciamo che sia un botta e risposta tra singoli colleghi e DL, i commenti sono aperti a tutti.
Come uno dei direttori lavori di Biella e Vercelli mi sembra giusto commentare questa lettera visto che cita il lavoro che svolgo in modo piuttosto offensivo.
Su alcune cose sono d’accordo con quanto è stato scritto e quindi posso capire che ci sia un malcontento a causa di questa situazione di protratta instabilità, ma vorrei che non si sparasse a zero su tutto e tutti.
Intanto tengo a precisare che i direttori lavori in questi anni di indecisioni, di situazioni instabili, di continui cambiamenti e con pochi soldi a bilancio sono quelli che hanno cercato di gestire il lavoro degli operai sia in termini di organizzazione che in termini di ricerca di progetti FAS e PSR per l’ottenimento dei fondi utili al mantenimento della struttura.
Non posso certo influire sulle decisioni che vengono prese a livello politico e dirigenziale, ma credo di aver fatto tutto quello che potevo per far conoscere la realtà degli operai forestali e le loro competenze, anche attraverso pubblicazioni, interventi utili al territorio, realizzazione di cartellonistica in legno, ecc.
Non so chi abbia scritto questa lettera, ma probabilmente doveva informarsi meglio, in quanto:
gli operai che mi sono assegnati che hanno mansioni di motoseghista o operatori mezzi hanno tutti il 4° e 5° livello assegnato in base al contratto di lavoro;
l’organizzazione vigente di cui si parla, con 5 uomini per squadra, esiste solo per poche squadre a causa dei pensionamenti le squadre sono ridotte a tre, quattro persone;
gli operai delle squadre assegnatemi svolgono diversi lavori di manutenzione meccaniche e sono spostati in base alle esigenze di lavoro nell’ottica di un lavoro flessibile e non certo rigido.
I lavori nelle mie aree sono organizzati in base alle richieste degli Enti, negli ultimi anni anche come progetti FAS e PSR di una certa entità e verificabili.
Per quanto riguarda la sicurezza è ovvio che il mio compito è di cercare di garantirla al meglio, ma questo non ha mai determinato il blocco dei lavori. E certamente le “grane” me le sono sempre prese tutte.
Quanto poi al fare “visite sfuggenti e al non interferire col caposquadra o con il dirigente”credo di aver dimostrato più volte che non è affatto così; in ogni caso ognuno ha un suo ruolo e una sua responsabilità.
Certo ognuno ha un suo giudizio sul lavoro degli altri, magari senza sapere qual è l’attività nel suo complesso, non considera cosa c’è oltre la visita in cantiere o il fatto che il direttore lavori deve svolgere tutta una serie di incombenze burocratiche.
Sicuramente, anche dal mio punto di vista, l’organizzazione potrebbe migliorare, ma cerco di svolgere il lavoro all’interno del mio ruolo nel miglior modo che mi è consentito e sfido chiunque a dire il contrario.
Purtroppo, leggendo la lettera inviata dall’organizzazione sindacale si potrebbe erroneamente pensare che il lavoro degli operai sia stato poco utile, perché “svolto con lavori sporadici, male organizzati o ininfluenti” invece ritengo che questo sia assolutamente errato.
Mi auguro veramente che si capisca a tutti i livelli l’importanza della salvaguardia del territorio, che quello che è stato fatto fino ad oggi è stato utile e indispensabile e che si riconosca come risorsa fondamentale l’attività degli operai forestali.
Cinzia Piccioni
Direttore Lavori BI-VC
Squadre forestali
Valsesia 1
Valsesia 3
Mezzi
Colline B.si e V.si
Valle Cervo 1
Valle Elvo
Il dialogo e lo scambio di vedute è costruttivo, dunque non lasciamo che sia un botta e risposta tra singoli colleghi e DL, i commenti sono aperti a tutti.
Come uno dei direttori lavori di Biella e Vercelli mi sembra giusto commentare questa lettera visto che cita il lavoro che svolgo in modo piuttosto offensivo.
Su alcune cose sono d’accordo con quanto è stato scritto e quindi posso capire che ci sia un malcontento a causa di questa situazione di protratta instabilità, ma vorrei che non si sparasse a zero su tutto e tutti.
Intanto tengo a precisare che i direttori lavori in questi anni di indecisioni, di situazioni instabili, di continui cambiamenti e con pochi soldi a bilancio sono quelli che hanno cercato di gestire il lavoro degli operai sia in termini di organizzazione che in termini di ricerca di progetti FAS e PSR per l’ottenimento dei fondi utili al mantenimento della struttura.
Non posso certo influire sulle decisioni che vengono prese a livello politico e dirigenziale, ma credo di aver fatto tutto quello che potevo per far conoscere la realtà degli operai forestali e le loro competenze, anche attraverso pubblicazioni, interventi utili al territorio, realizzazione di cartellonistica in legno, ecc.
Non so chi abbia scritto questa lettera, ma probabilmente doveva informarsi meglio, in quanto:
gli operai che mi sono assegnati che hanno mansioni di motoseghista o operatori mezzi hanno tutti il 4° e 5° livello assegnato in base al contratto di lavoro;
l’organizzazione vigente di cui si parla, con 5 uomini per squadra, esiste solo per poche squadre a causa dei pensionamenti le squadre sono ridotte a tre, quattro persone;
gli operai delle squadre assegnatemi svolgono diversi lavori di manutenzione meccaniche e sono spostati in base alle esigenze di lavoro nell’ottica di un lavoro flessibile e non certo rigido.
I lavori nelle mie aree sono organizzati in base alle richieste degli Enti, negli ultimi anni anche come progetti FAS e PSR di una certa entità e verificabili.
Per quanto riguarda la sicurezza è ovvio che il mio compito è di cercare di garantirla al meglio, ma questo non ha mai determinato il blocco dei lavori. E certamente le “grane” me le sono sempre prese tutte.
Quanto poi al fare “visite sfuggenti e al non interferire col caposquadra o con il dirigente”credo di aver dimostrato più volte che non è affatto così; in ogni caso ognuno ha un suo ruolo e una sua responsabilità.
Certo ognuno ha un suo giudizio sul lavoro degli altri, magari senza sapere qual è l’attività nel suo complesso, non considera cosa c’è oltre la visita in cantiere o il fatto che il direttore lavori deve svolgere tutta una serie di incombenze burocratiche.
Sicuramente, anche dal mio punto di vista, l’organizzazione potrebbe migliorare, ma cerco di svolgere il lavoro all’interno del mio ruolo nel miglior modo che mi è consentito e sfido chiunque a dire il contrario.
Purtroppo, leggendo la lettera inviata dall’organizzazione sindacale si potrebbe erroneamente pensare che il lavoro degli operai sia stato poco utile, perché “svolto con lavori sporadici, male organizzati o ininfluenti” invece ritengo che questo sia assolutamente errato.
Mi auguro veramente che si capisca a tutti i livelli l’importanza della salvaguardia del territorio, che quello che è stato fatto fino ad oggi è stato utile e indispensabile e che si riconosca come risorsa fondamentale l’attività degli operai forestali.
Cinzia Piccioni
Direttore Lavori BI-VC
Squadre forestali
Valsesia 1
Valsesia 3
Mezzi
Colline B.si e V.si
Valle Cervo 1
Valle Elvo
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