I tecnici della Regione parlano di «criticità molto elevata» per i rii Calamia, Valcauda, Revalesio
nel territorio di Settimo Vittone, e poi ancora rio San Germano a Nomaglio, rio Lo Riale a Borgofranco,
Renanchio tra Quincinetto e Tavagnasco.
Il fattore di rischio è rappresentato dagli alberi trascinati dalla piena e dalla vegetazione fitta cresciuta negli alvei che hanno la probabilità di intasare gli attraversamenti all’altezza dei ponti, ostruendone la portata, se non facendoli crollare, col rischio di alluvioni nei centri abitati.
Questo il punto su cui hanno concordato a Settimo Vittone, i sindaci dei quattro paesi più colpiti dai nubifragi del 27 e 28 aprile scorso (Settimo Vittone, appunto, Borgofranco, Nomaglio, Andrate) e i tecnici inviati dalla Regione Piemonte Direzione difesa suolo e opere pubbliche.
Punti individuati come prioritari in questa fase post emergenza, i rii demaniali e i torrenti, dove entro l’anno saranno realizzate opere di pulizia e manutenzione per un milione di euro. I soldi ci sono. La metà
arriva da un vecchio progetto di inizi anni Duemila in parte coperto dai fondi Ato provenienti
da una quota sulle bollette, il resto invece sarà coperto a costo zero dalla Regione che per decisione
del direttore dell’Unità opere pubbliche, Vincenzo Coccolo, metterà a disposizione le squadre forestali regionali volontarie, già impegnate nei singoli paesi. «Ora la priorità va agli interventi di manutenzione, il
pericolo è serio», ha sottolineato dopo l’incontro l’architetto Enzo Palmesano della Direzione opere pubbliche che passerà la mano a Coccolo per un sopralluogo nelle zone colpite dall’eccedall’eccezionale ondata di maltempo di questa primavera, secondo l’Arpa Piemonte la più piovosa dal 1977. «È stata una riunione operativa utile per darci delle linee condivise anche sulla logistica – ha aggiunto il sindaco di Settimo Vittone – Da due settimane i volontari regionali
stanno lavorando sulla parte alta del Calamia, a 800 metri di quota, dove la piena ha portato via parte delle sponde naturali e delle arginature artificiali. Poi toccherà al Revalesio. D’altronde da 50 anni più nessun proprietario si occupa dellamanutenzione dei boschi e della pulizia delle rive, pratiche che in passato rientravano nell’economia del territorio e salvavano l’ambiente». Da Borgofranco il sindaco Fausto Francisca ha precisato che con 60mila eurodella Comunità montana di cui il Comune ha fatto parte fino al 2009 «puliremo il rio Lo Riale,Ivozio e dei Mulini».
fonte: La Sentinella
Ma sto Vincenzo Coccolo, non era quello che non voleva assumerci? Adesso fa il FIGO mettendoci a disposizione? Che Dio mi fulmini la lingua!......
RispondiElimina