Era primavera, la primavera del 2012, che poneva fine al freddo inverno 2011 che aveva gelato anche gli sguardi e le aspettative degli operai stagionali alla notizia che la loro carriera si sarebbe interrotta, o meglio, non sarebbe più ripresa.
Era primavera, quando davanti a Palazzo Lascaris i Colleghi più tenaci si riunivano per chiedere quel diritto che in Italia ormai sembra valere veramente poco, il LAVORO.
Fuori dal Palazzo noi, dentro loro... sempre decisi sulla linea da mantenere: fare il possibile perchè l'importanza del nostro settore non doveva essere messa da parte, dai diversi orientamenti politici, le opinioni non erano mai state così in armonia tra loro fintanto che la soluzione al problema venne vista dal Presidente Cattaneo negli ormai famosi canoni idrici.
Ordini del giorno, discorsi, comunicati e servizi d'informazione....
E ancora cenni di soddisfazione da ambo le parti, hurrà! ce l'abbiamo fatta!
Si parte!
Sollievo venne anche da parte sindacale:
«Credo - dichiara Sergio Bonetta
responsabile dei FORESTALI della Cgil - che l'utilizzo dei proventi
dei canoni idrici, per finanziare la tutela del territorio, sia il
miglior modo per dare stabilita' al nostro lavoro. Ora potremo
guardare al futuro con maggiore ottimismo dato che non ci sara' piu'
bisogno, tutti gli anni, di andare a reperire le risorse»
Poi, si sà, le stagioni passano, probabilmente i ricordi sbiadiscono... e giunge l'estate,
Osservatorio, problemi, incredulità, rabbia, delusioni ecc...
Domandina...
qualcuno dico... a qualcuno per caso è venuto in mente che l'introito generato dai canoni idrici doveva servire a garantire l'occupazione agli operai stagionali? Qualcuno l'avrà fatto presente all'Osservatorio?
Speriamo proprio di si.
Perchè quell'introito era stato generato dall'aumento di tali canoni proprio per la nostra occupazione...
se non avessimo avuto noi problemi, quell'introito probabilmente neanche sarebbe esistito.
Ed ora perchè queste due paroline (canoni-idrici) sono scomparse?
Perchè nessuno ne parla più?
Era primavera quando si combatteva per ottenere quel diritto chiamato lavoro,
ora non è che chi quella battaglia non l'ha neanche vista si spartisce il malloppo?
Un saluto a tutti, Alvi.
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PS: se è il caso di stampare dei volantini informativi nell'attesa dell'Osservatorio di Settembre, i più volenterosi e preparati possono inviare via mail/commento la bozza o le idee, se può servire, il blog ne pubblica uno o più da stampare.
Lavorando insieme, proveremo a tracciare al meglio il nostro sentiero
Ancora adelante!
I canoni idrici non sono stati inventati per noi!erano soldi che percepivano le comunità montane!La manovra era di utilizzarli per noi buona parte data dagli aumenti dei suddetti ma...dovevano essere in più alle briciole che avrebbe stanziato la regione al settore ma...provate a sentire l'assessore al bilancio quaglia...non è molto contenta.
RispondiEliminaChi ha partecipato all'incontro al sermig ricorderà quanto Riba fosse contento...
il gioco è anche o noi o loro(comunità montane).
luca
hai ragione collega,
Eliminami sono espresso male...
intendevo appunto la somma generata dall'aumento...
Ciao
Alvi
Canoni idrici!! Vero sembravano la panacea di tutti i mali. Già sembravano!!! Ma già allora si capiva chiaramente che la manovra era solo una "pezza" per meglio affinare le strategie. Nell'assemblea tenuta al Sermig, il sig. Riba, ha fatto chiaramente capire che quei fondi sarebbero spariti. E allo stato attuale il gioco di prestigio è perfettamente riuscito. D'altronde vi pongo un piccolo quesito rispetto alla strepitosa proposta che i sindacati avrebbero proposto a proposito del part-time, con la copertura dei due milioni che dovrebbero essere in cassa per il 2013. Se come sono convinto la proposta non verrà accettata, quei due milioni ( pari alla cifra dei psr per i 90 uomini per 5 mesi ) che fine fanno? chi se li spartisce? E noi cosa siamo disposti a fare di fronte a questa ennesima presa in giro? E il sindacato come mai è così supino e privo di iniziative? beh! a quest'ultima domanda la risposta è chiara. Quando lasceremo da parte le miserie individualistiche che ci hanno disgregato? e con uno sforzo di solidarietà e di dignità collettiva, ricordandoci che siamo persone e non macchinari che si ripongono quando non servono più, inizieremo quella lotta indispensabile per difendere il nostro lavoro?....
RispondiEliminaSono della stessa opinione,la proposta non verrà accettata,temo i risultati di un possibile compromesso.
EliminaA mio avviso ognuno dovrebbe intraprendere proprie iniziative,volte alla sensibilizzazione delle testate giornalistiche locali come avvenuto lo scorso anno.
Apprezzo le precisazioni contenute negli interventi di luca,sebbene prive di suggerimenti utili.
FF
questa volta dovremmo essere un po' più preparati ad affrontare la situazione. ne è la prova che ne stiamo già parlando ora... con un po' di anticipo.
RispondiEliminadai allora...
bali düri!!