Risalente al mese di Febbraio 2012, meritava la pubblicazione la bella e significativa lettera
del collega Massimiliano, pubblicata dalla redazione di radiogold
emittente di Alessandria e provincia:
Tagliare nel nostro settore da un risparmio immediato, ma successivamente con quali soldi farà fronte un'amministrazione, con i cordoni già al limite, a eventuali calamità naturali alla perdita nel turismo tanto caro al nostro territorio? Voi e le vostre famiglie non troverete più sentieri puliti per le vostre passeggiate in montagna o non potrete più fermarvi a mangiare un panino nelle aree attrezzate realizzate da noi con il costo di 4 tavole di legno e qualche vite. Gli agricoltori, quasi ignari oggi della nostra esistenza, si accorgeranno presto di non poter più andare con i loro trattori o mietitrebbie attraverso strade fino ad oggi mantenute periodicamente pulite da rami o piante coricate fino ad un'altezza di 4-5 metri.
Vi è mai capitato di provare con grande volontà a fare delle riparazioni in casa, tipo un lavandino o qualsiasi altra cosa e dopo aver già speso tempo, soldi e benzina, trovarvi comunque costretti a chiamare un professionista per risolvere il problema? Bene noi siamo quei professionisti. Vi chiediamo solo di essere usati anche in questo caso come strumento già vostro senza spese aggiuntive,come è avvenuto nello scorso 2011 a Capriglio, dove, dopo una tromba d'aria che ammucchiò un impressionante numero di piante bloccando delle strade comunali, due nostre squadre intervennero subito dopo i pompieri, lavorarono per 10 gg e riaprirono la viabilità. O come per la scampata alluvione del novembre 2011 quando siamo stati precettati. Tutto questo per dire che la volontà a volte non basta. Per intervenire in zone pericolose bisogna fidarsi dei colleghi, essere formati, attrezzati e sapere cosa fare.
Siamo qui a chiedervi non solo di non lasciarci a casa, ma di essere ancora di più le braccia della Regione che arrivavano a contatto con il territorio e i piccoli comuni, che mai come oggi hanno bisogno di noi per una tutela e salvaguardia del territorio, per non incorrere in grandi spese di ricostruzione dopo eventi calamitosi e qualora capitassero, saremmo contenti di contribuire con la nostra professionalità alla soluzione più rapida, incisiva ed economica che la Regione possa ottenere.
Ultima nota che credo utile precisare e che noi siamo precari anomali, cioè, veniamo assunti e licenziati tutti gli anni (alcuni da 20 o 30 anni), qundi senza ammortizatori sociali. Ma come mi sembra chiaro da quello che ho detto non li vogliamo, noi vogliamo lavorare'.
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