Per le famiglie dei disabili non sono
buone notizie quelle che arrivano dal Parlamento: la Commissione
Bilancio della Camera ieri ha infatti soppresso, all'interno del Dl
101/2013, l'emendamento che avrebbe "salvato" ai fini contributistici per il pensionamento i periodi di congedo fruiti ai sensi della legge 104 del 1992 per assistere disabili gravi.
Nonostante l'interessamento del ministro del lavoro in persona, Enrico Giovannini, che nelle scorse settimane aveva dato parere favorevole all'emendamento, la norma che avrebbe corretto un errore della riforma Fornero non passa.
Il motivo? La modifica in questione, hanno spiegato in assemblea il relatore Angelo Rughetti e il sottosegretario Alberto Giorgetti, sarebbe "suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri – presumibilmente di sensibile entità – privi di quantificazione e copertura finanziaria". In sostanza, non si sa per certo quanto una tale misura potrebbe costare, e si teme non ci siano abbastanza risorse.
A risentire dello stralcio di parte dell'articolo 4-ter del decreto legge, oltre ai genitori dei disabili, ci sono anche quanti hanno fruito di congedi per la nascita dei propri figli: la norma era infatti volta a includere i congedi parentali di maternità e paternità, insieme a quelli concessi ai sensi della legge 104, tra i periodi di "servizio effettivo" ai fini dell'erogazione dei trattamenti pensionistici anticipati, e ad evitare una penalizzazione economica per chi l'avesse richiesta da qui al 2017.
Risultano invece "salvi" i cosiddetti "esodati del sangue": i giorni di lavoro saltati per le donazioni saranno utili ai fini contributistici, grazie ad un emendamento che è invece passato in Commissione Bilancio. Le coperture economiche, in questo caso, ammontano a 14,2 milioni di euro: 200 mila per il 2013, 2 milioni per il 2014, 3 milioni per il 2015, 4 milioni per il 2016 e 5 milioni a decorrere dal 2017, ha spiegato Giorgetti.
Ma in questo caso, ha proseguito, "ai nuovi oneri potrebbe provvedersi, in considerazione dell'esiguità dell'onere, mediante l'introduzione di un'adeguata copertura finanziaria".
Fonte: Blasting.News Economia
Nonostante l'interessamento del ministro del lavoro in persona, Enrico Giovannini, che nelle scorse settimane aveva dato parere favorevole all'emendamento, la norma che avrebbe corretto un errore della riforma Fornero non passa.
Il motivo? La modifica in questione, hanno spiegato in assemblea il relatore Angelo Rughetti e il sottosegretario Alberto Giorgetti, sarebbe "suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri – presumibilmente di sensibile entità – privi di quantificazione e copertura finanziaria". In sostanza, non si sa per certo quanto una tale misura potrebbe costare, e si teme non ci siano abbastanza risorse.
A risentire dello stralcio di parte dell'articolo 4-ter del decreto legge, oltre ai genitori dei disabili, ci sono anche quanti hanno fruito di congedi per la nascita dei propri figli: la norma era infatti volta a includere i congedi parentali di maternità e paternità, insieme a quelli concessi ai sensi della legge 104, tra i periodi di "servizio effettivo" ai fini dell'erogazione dei trattamenti pensionistici anticipati, e ad evitare una penalizzazione economica per chi l'avesse richiesta da qui al 2017.
Risultano invece "salvi" i cosiddetti "esodati del sangue": i giorni di lavoro saltati per le donazioni saranno utili ai fini contributistici, grazie ad un emendamento che è invece passato in Commissione Bilancio. Le coperture economiche, in questo caso, ammontano a 14,2 milioni di euro: 200 mila per il 2013, 2 milioni per il 2014, 3 milioni per il 2015, 4 milioni per il 2016 e 5 milioni a decorrere dal 2017, ha spiegato Giorgetti.
Ma in questo caso, ha proseguito, "ai nuovi oneri potrebbe provvedersi, in considerazione dell'esiguità dell'onere, mediante l'introduzione di un'adeguata copertura finanziaria".
Fonte: Blasting.News Economia
Nessun commento:
Posta un commento