martedì 20 marzo 2012

10 Febbraio 2012, DINO MATTEODO Sindaco di Frassino, contro il taglio degli operai forestali



"Si apprende che nelle scorse settimane il competente Assessorato della Regione Piemonte ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’intenzione di non rinnovare, a partire dal mese di aprile 2012, il contratto di lavoro ad oltre 270 operai forestali", scrive Dino Matteodo, sindaco di Frassino, all'assessore regionale Claudio Sacchetto, al  Presidente della Comunità Montana Valli del Monviso, al Presidente del Consorzio B.I.M. del Varaita e ai Sindaci dei Comuni della valle Varaita.
"Ciò significa che circa la metà degli operai forestali operanti sul territorio montano della nostra Regione, tutti quelli che non godono di un contratto a tempo indeterminato, non verranno più riassunti e la montagna piemontese vedrà fortemente ridotto un altro prezioso servizio che da le veniva garantitoA quanto pare la Regione conta così di risparmiare circa 8 milioni di euro all’anno!
Di fatto è un risparmio a tutto danno del territorio montano, in quanto gli operai forestali della Regione Piemonte operano per la regimazione dei fiumi e dei rii laterali, per attività di miglioramento boschivo, per la manutenzione di strade e piste forestali, ecc.. Tutti lavori che verranno fortemente ridotti, quando non del tutto soppressi. Inutile dire che tali scelte non tarderanno a farsi sentire, anche in pianura, ed a pesare anche sulle stesse finanze regionali, in termini di oneri per riparazione di danni alluvionali. Di fatto professionalità importanti per il territorio montano, professionalità costruite in anni di lavoro, vengono abbandonate; molte di queste maestranze lasceranno la montagna con le loro famiglie.
Infine, questa scelta si va ad aggiungere ad altre operate dalla Giunta regionale, pesantissime per la montagna piemontese: vedasi il taglio lineare dei trasporti pubblici, vedasi gli interventi sui servizi sociali, vedasi soprattutto la scelta politica di chiudere le comunità montane e di destinare altrove i fondi che a queste venivano erogate e di privare la montagna di altri cinquecento posti di lavoro, anche queste sono professionalità che si rischia di perdere.
In tutti questi casi si tratta di tagli lineari che non prevedono alcuna riflessione con il territorio, che non ipotizzano neanche di trovare soluzioni organizzative diverse. Nello specifico degli operai forestali sarebbe interessante il confronto; sarebbe interessante verificare la possibilità da parte della Regione di percorrere strade alternative di investimento nel settore forestale e della manutenzione del territorio, favorendo magari il passaggio di quegli operai a lavori forestali, attraverso la formazione di cooperative ed al finanziamento di progetti regionali mirati, progetti in cui questi lavoratori possano trovare nuove strade occupazionali, considerando che professionalità di quel tipo non si possono buttare.
Per le ragioni sopra esposte mi permetto, in qualità di sindaco di un comune montano, - conclude Matteodo - un comune in cui gli operai della Regione negli anni hanno svolto mansioni importanti e preziose, delle quali abbiamo sempre dato atto, di chiedere all’Assessore regionale competente di ritirare la decisione del licenziamento (Poiché di licenziamento si tratta) delle suddette maestranze e di avviare un confronto con il territorio, in particolare con le comunità montane, per individuare soluzioni che nel tempo siano più compatibili con le finanze regionali, ma che assicurino manutenzione del territorio e valorizzazione del patrimonio boschivo."

fonte:
www.targatocn.it

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