NOI TAGLIAMO GLI ALBERI VOI CI TAGLIATE LE GAMBE
Presidio dei precari agro forestali della Regione Piemonte alla Mandria
In Piemonte ci sono circa 500 lavoratrici e lavoratori del settore agro-forestale che si occupano
della manutenzione del territorio della nostra regione. Più della metà (260 per l'esattezza) sono
precari che lavorano da marzo a novembre. Vengono assunti ogni anno, ed ogni anno vengono licenziati.
Ora la Regione Piemonte ha deciso di lasciarli definitivamente a casa; mancano i sei milioni di
euro necessari ai loro stipendi. Naturalmente la Regione Piemonte ha ritenuto che lo stipendio
di queste lavoratrici e lavoratori fosse una delle spese che in periodo di crisi si possono tagliare
senza conseguenze.
Peccato che queste lavoratrici e lavoratori siano quelli che garantiscono la sicurezza di una
regione ai primi posti in Italia per rischio idrogeologico; peccato che se le alluvioni e le frane
che ci hanno tormentato in questi anni hanno fatto relativamente pochi danni il merito sia di
questi lavoratori; peccato che mandandoli a casa non faranno danno solo ai lavoratori e alle
loro famiglie ma alla sicurezza di tutti gli abitanti di questo territorio.
L'assessore Sacchetto, patron leghista delle politiche agro-forestali, non ha nemmeno avuto il
coraggio di affrontare i problemi giustamente posti da questi lavoratori che ha deciso di
mandare a casa.
Mercoledì 15, nel corso della visita alla Mandria del presidente regionale Cota, abbiamo potuto
urlare in faccia a chi ci governa la nostra rabbia per la cancellazione del nostro lavoro e di
quanto abbiamo fatto per tutta la comunità.
Martedì 21 alle 15 ci siamo riuniti sempre alla Mandria per dare continuità alla nostra protesta.
Noi non ci fermeremo fino a quando i nostri posti di lavoro non saranno garantiti e fino a
quando non sarà restituita dignità al nostro lavoro.
Chiediamo a tutti i cittadini di portare la loro solidarietà perché la lotta per il nostro posto di
lavoro non riguarda solo il nostro futuro ma la sicurezza di tutti e di tutte.
Per la CUB Pubblico Impiego
Cristina Schiaretti
Nessun commento:
Posta un commento